Perché è bene passare ai liquidi fai da te. Il motivo principale? Si risparmia, tantissimo. Il motivo secondario (ma non meno importante)? Si può personalizzare la svapata e ottenere un buon prodotto. Perché sei tu a scegliere tutti gli ingredienti: glicole, glicerina, nicotina (eventuale) e aroma concentrato. L’unico fastidio? Miscelare tutto a mano, per qualche minuto (ma vale come esercizio fisico!).
L’altro giorno ho incontrato un amico che non vedevo da un sacco di tempo. Eravamo seduti al bar a prendere una birra quando ha tirato fuori dalla tasca una e-cig nuova nuova. Non ho riconosciuto la box, ma l’atom era un bel iStick Pico 25 che prima o poi mi deciderò a comprare. Anche se adesso, con i soliti atom, mi ci trovo abbastanza bene. E dunque combatto tra la voglia consumistica di provare nuovi atomizzatori e la prudenza della coscienza che mi dice: a che cazzo ti servono se già ce l’hai? Valuterò.
Insomma, l’amico ha iniziato a svapare di tutto gusto e, con grande orgoglio, mi diceva che aveva smesso di fumare da un mese e che con l’e-cig si trovava da dio.
Bene, ero contentissimo per lui. Era l’ennesima conferma che la sigaretta elettronica – checché se ne dica – è oggi il miglior strumento per smettere di fumare.
Aveva confermato anche un’altra mia impressione quando, durante la conversazione, mi diceva che aveva pure provato a passare ai riscaldatori di tabacco, ma gli sembravano una porcheria, per giunta costosa.
I costi dell’e-cig
Tuttavia mi diceva pure che, nonostante svapasse dai 5 ai 6 ml al giorno, comunque notava che i costi dei liquidi erano piuttosto alti.
“non arriva mai al costo di un pacchetto di sigarette o di una ricarica di IQUOS, ma un pochetto mi costa”, diceva mentre cercavo di riordinare le idee, tutto preso dai diecimila consigli che volevo dargli.
“quanto ti costa una boccetta da 10 ml?” gli chiedevo, con tutta sincerità, visto che non ho più idea del loro costo, da quando son passato ai liquidi fai da te.
“non so”
“come non lo sai?”
“no, perché ho comprato una boccetta da 50 ml”
“e quanto ti è costata?”
“trentadue euro”
“Diogene cane!” dissi sbottando di colpo “trenta euro? A quel costo ci faccio 300 ml di liquido e ci svapo per un mese… e solo perché svapo 10 ml al giorno!”
Dopo questa frase avevo ottenuto la sua più completa attenzione.
“trecento emmelle?”
“certo, più o meno”.
“spiegati meglio”
“ok. Sul web, nei miei store abituali, trovo glicole e glicerina a quindici euro circa. Se li mettono in offerta, pure a meno. E parliamo di bocce da un litro. Diciamo che con trenta euro ho fatto due litri. La nicotina più o meno costa due euro a boccetta. Quella da 10 ml. L’aroma concentrato, beh, lì i costi variano tantissimo. Ma facciamo una media di 5 euro. E con una boccetta da 10 ml più o meno ci fai 100 ml di liquido finito. Ok?”
“ti seguo”
“bene, allora ragioniamo su cento ml. Ti ricordi i costi che ti ho elencato?”
“sì”
“ok, allora dobbiamo solo moltiplicare il costo della nicotina e sommare quello dell’aroma. A quanta nicotina stai svapando ora?”
“a sei”
“bene. Per fare cento ml ti servono 3 boccette da 10 ml e con una concentrazione di 20 mg di nicotina. Il costo? sei euro. Mettici sessanta ml di base neutra che, più o meno, ti costerà un euro e ottanta. Poi mettici un aroma da 5 euro. Totale?”
“dodici e ottanta”
“ecco, con dodici euro e ottanta centesimi svapi per… aspetta, quanto svapi al giorno?”
“cinque o sei millilitri”
“quindi con dodici euro e ottanta svapi per venti giorni. Ma pure se prendi PG e VG di marche diverse dalle mie, a costi più alti, oppure vuoi l’aroma figo che costa da solo 12 euro, comunque ci risparmi un botto”
“sì, ok, ci risparmio tanto, ma sai che sbattimento farsi i liquidi fai da te?”
I liquidi fai da te sono una sciocchezza da preparare
Ok, la conversazione più o meno è finita lì, perché spiegare a voce come farsi i liquidi in casa è un pochetto complicato. Siamo rimasti d’accordo che nei prossimi giorni passerà da casa mia e gli farò vedere quanto è facile farsi i liquidi fai da te.
Ma noi siamo in rete e qui è più facile spiegarlo senza farvi passare da casa mia. Che poi è pure piccola e non ci stiamo tutti.
Partiamo da un preconcetto. Non serve davvero nulla per farli. Non occorrono cilindri graduati, né siringhe né svariati kit del piccolo chimico. Oddio, se già ce l’avete, fanno comodo. Sennò si possono fare pure senza. Serve solo:
- una bottiglia da un litro. Tipo quella che vedete nell’immagine;
- una boccetta da 50, 100, 200, 300 ml… insomma, quella che trovate. Ma per iniziare, conviene una da 100 ml;
- basta così.
Per reperire il materiale è bene, per la prima volta, comprare una base neutra già pronta. Chessò, un 50/50 di PG/VG. E poi quella boccia, finito il contenuto, la lavate e ve la conservate. Oppure, semplicemente, comprate la bottiglia da 1 litro vuota. L’importante è che abbia il beccuccio con il dosatore contagocce. Tipo questo.
Ma tutta sta plastica fa male?
Faccio un breve OT. La plastica di cui sono composte le boccette di solito è PET (polietilene tereftalato). Lo riconoscete dal numerino “1” stampato sotto la boccetta (ecco l’elenco dei codici delle plastiche). Si dice che il PET si possa riutilizzare più volte, fino ad un anno dalla sua produzione, ma si dice pure che è soggetto ad accumulazioni batteriche. Quindi è bene, dopo ogni utilizzo, lavare accuratamente le boccette.
Se vi capita invece una boccetta molto più morbida è probabile che sia LDPE (Polietilene a bassa densità). E’ contrassegnata dal n. “4”. Dicono che sia una plastica “sicura”, ma non sono così convinto. Non avendo trovato in rete materiale oggettivo che dimostri la sua non tossicità nell’uso prolungato, direi che è opportuno usare la boccetta qualche tempo e poi sostituirla. Ed evitare assolutamente di usarla a temperature elevate o tenerla vicina a fonti di calore.
Detto ciò, sarei propenso a farmi i liquidi in bocce e boccette di vetro, un materiale sicuro e riutilizzabile sempre. Però mi sdubbia la comodità: come fai, con il vetro, a spremere la boccetta? Ok, c’è la gravità, ma non è proprio comodo maneggiarlo. Anche quest’aspetto sarà da valutare in futuro.
Ok, ora compriamo il materiale
Per fare i liquidi fai da te prima dobbiamo reperire il materiale.
Cosa?
Ci serve il glicole (PG), la glicerina (VG), svariate boccette da 10 ml di nicotina (meglio quella da 20 mg, così è più facile fare i calcoli) e gli aromi concentrati.
Purtroppo la nicotina viene venduta solo in boccette da 10 ml. Sta cosa mi fa girare le palle, perché è tutta plastica sprecata. Ma quelle boccette non vanno certo buttate. Si useranno per riempirle di nuovo con il nostro liquido pronto. Poi, dopo un utilizzo o due, si possono buttare (purtroppo).
Dico “un utilizzo o due” non perché dopo il PET diventi pericoloso. Ma solo perché nel frattempo, facendo altri liquidi, avremo accumulato altre boccette vuote di nicotina. E a che ci serve accumularle? Meglio sostituirle (sempre purtroppo).
Quello che ci servirà accumulare saranno i contenitori più importanti: quelli da 1 litro e quelli da 50, 100, 200 o 300 ml. Dunque, almeno le prime volte, compriamo pure qualche base neutra da 100 o 200 ml, per esempio. Oppure compriamo direttamente le boccette vuote.
Misceliamo PG e VG
Il pacco è arrivato? Ok. Siamo pronti.
Misceliamo PG e VG. Di solito i produttori più attenti, forniranno questi liquidi in bottiglie graduate. Se la bottiglia non lo è, facciamo a occhio.
Quanto vogliamo ottenere? Un 70/30? O un 60/40? Oppure, come piace a me, un ben 50/50? Il primo numero indica la quantità di glicerina, mentre il secondo quella di glicole*.
Più VG significa più nuvole di vapore (perché è più denso). Però significa pure un sapore finale più “deciso”. Direi di partire da un 50/50 e poi, con il tempo, fare le prove che più ci aggradano.
Qualunque sia il nostro gusto, mischiamo il tutto in una terza boccia da un litro. Dopodiché dovremo agitare per bene la boccia, a mano, per almeno 2 o 3 minuti. Più è il tempo impiegato per agitarla e meglio si mischieranno i componenti. Quando vedremo che il liquido sarà diventato torbido… continuiamo ad agitare. Quando proprio saremo stanchi, riposiamoci e lasciamo la boccia all’ombra e lontana da fonti di calore.
Procediamo con la produzione dei liquidi fai da te!
Lasciamo riposare il nostro composto di VG/PG giusto qualche ora.
Adesso siamo pronti a fare il nostro bel liquido. Ragioniamo su un prodotto finito da 100 ml, ok? Così è facile fare i calcoli.
In una boccetta da 100 ml mettiamo la nostra base neutra, la nicotina e l’aroma concentrato. Mischiamo il tutto e il gioco è fatto.
Aspetta… e quanto, di ogni cosa, ci devo mettere?
Qua casca l’asino! E’ qui che molti si perdono. Nel calcolo di nicotina, base neutra ed aroma.
Partiamo dal dato più semplice. L’aroma concentrato. Di solito si diluisce al 10%. Ma ci sono aromi che vanno al 5 come al 15%. Sull’etichetta, di solito, c’è scritto. Ma diciamo – grossomodo – che al 10% non sbagliamo (quasi) mai.
Quindi 10% di 100 ml fa 10 ml. Cioè il contenuto di tutta la boccetta (oddio, a volte si trovano in commercio liquidi concentrati da 20 ml, ma noi, che siamo all’inizio, compriamo per adesso solo quelli da 10).
E la nicotina? Quanta ce ne metto?
Dipende dai tuoi gusti. Ma anche dalle tue esigenze.
Chi ha smesso di fumare da poco o chi ancora fuma ma sta valutando di passare all’e-cig, secondo me dovrebbe iniziare con una percentuale alta di nicotina. Tipo 18 mg, per poi scendere gradualmente. Con una buona dose di strategia, in capo a un annetto, si arriva tranquillamente a 3 mg e, gradualmente, a zero. Cioè alla definitiva ho smesso di fumare!
Ok, ok. Ma quanta ce ne metto?
E’ facile. Seguiamo uno dei tanti tools che troviamo in rete. Il mio preferito è questo. E’ semplice, intuitivo e gradevole nell’utilizzo [no sponsor! Qua do solo consigli indipendenti!].
Quindi è sufficiente seguire le indicazioni del calcolatore standard e mettere nella boccetta il quantitativo indicato, in base alle informazioni in nostro possesso. Cioè, detta meglio: sappiamo quanto liquido vogliamo ottenere, il grado di nicotina che vogliamo ottenere, quanti mg di nicotina ci sono nelle boccette che abbiamo comprato, quanto vogliamo ottenere di aroma (10%, di solito).
Tutto qui. La soluzione migliore, per non perderci, nel caso la boccetta da 100 ml non sia graduata, è mettere prima l’aroma, poi la nicotina e, infine, la base neutra.
Non dobbiamo riempire tutta la boccetta, perché di solito i 100 ml arrivano poco dopo i 3/4. Ma non dobbiamo nemmeno scervellarci a fare i calcoli esatti. A occhio va sempre bene.
Dunque la boccia non va riempita tutta. Sia per il motivo appena detto, sia perché dobbiamo avere lo spazio sufficiente per far miscelare per bene il contenuto.
Agitiamo per bene, per i soliti 2 minuti (il minimo sindacale) e poi conserviamo la boccetta in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore.
La maturazione
Si dice che ogni liquido abbia tempi di maturazione diversi. Per “tempo di maturazione” s’intende il tempo in cui i componenti del liquido si amalgamano a dovere, cioè si aggregano. Ogni aroma concentrato ha i suoi tempi. Per esempio un fruttato matura prima di un tabaccoso. Tuttavia ritengo, per esperienza, che 15/20 giorni siano più che sufficienti.
Di tanto in tanto, però, ci dobbiamo ricordare di agitare la boccetta. Non per i fatidici 2 minuti, ma anche per una trentina di secondi.
Finito il tempo di maturazione, riempiamo le boccette da 10 ml. Quelle di nicotina, ma anche quella dell’aroma concentrato, che è un peccato buttarla via!
Di solito la “lavo” con un po’ di liquido neutro durante la produzione del liquido e metto il contenuto nella boccetta del liquido finale, in modo da non buttare via manco una goccia! E poi la conservo.
Riempire le boccette ci torna utile, sia perché sono facili da trasportare sia perché è molto più comodo riempire il tank del nostro atom (refillare si dice in gergo, ma qua si usa l’italiano quando è possibile farlo).
Tutto qua
Basta. Fatto ciò, avremo i nostri bei liquidi fai da te ad un costo molto più basso di un liquido già pronto. E sicuramente la qualità del prodotto finale è molto più alta. Anche perché saremo noi, con il tempo e l’esperienza, a scegliere gli ingredienti migliori. Ossia quelli che più ci piacciono.
L’importante è comprare sempre prodotti di qualità, fatti in UE. Quelli made in USA è meglio lasciarli perdere.
Ah, dimenticavo, nell’articolo, parlando di aromi concentrati, mi riferisco a quelli sintetici. Per quelli organici c’è tutto un altro discorso da fare, specie sui tempi di maturazione, ma è un discorso che non farò perché i liquidi organici poco m’attizzano.
Se qualcosa non è chiaro, resto come sempre a disposizione per una chiacchierata, sia nei commenti che per email.
*ringrazio Luca, che in un commento, nel 2019, su quest’articolo, mi ha corretto. Viene prima il VG e poi il PG. All’epoca ‘ste sigle mi confondevano ancora!
ciao Barbuto,
mi è piaciuto questo tuo racconto e mi chiedevo se puoi indicarmi qualche marca di qualità di aromi concentrati e basi neutre. Tra i negozi di Torino e il web vedo tante marche e non saprei come orientarmi. Grazie per la tua eventuale risposta. Guido
ciao Guido, guarda questo articolo per una recensione di alcune marche di aromi concentrati. Al momento sto conducendo un altro test di una quarantina di altri aromi concentrati e dovrei pubblicare un articolo non appena ultimato il test. Sulle basi neutre, ti dirò, quelle che trovi negli store fisici e online italiani sono sempre di buona qualità. Pari a quelle che compri in farmacia. Ti consiglio al più di testare un paio di marche diverse e vedere le differenze (che sono minime).