Batteria integrata o rimovibile per sigaretta elettronica?

Una delle cose che più mi ha fatto scervellare quando, da neofita, volevo passare alla sigaretta elettronica per smettere di fumare (cosa che mi è riuscita alla grande) è: cos’è meglio? Una box con batteria integrata oppure una con le batterie rimovibili?

All’epoca (oddio, si può dire all’epoca per il 2017? Sì dai, oggigiorno un anno ne vale 10 per le cose tecnologiche) scelsi quasi d’istinto la batteria integrata perché le batterie rimovibili costavano un occhio e volevo uno strumento facile facile, da non perderci la testa. Poi si sa come vanno queste cose, piano piano ti appassioni e, oltre ad imparare a farti i liquidi da te (cosa che abbatte i costi in maniera esorbitante), impari pure a cambiare un paio di pile.

E così, confrontando due box, una con batteria integrata e una con batterie rimovibili, fai giusto un paio di esperienze e considerazioni e poi, alla lunga, decidi di condividerle con i tuoi amati quattro lettori.

Ed eccoci qua a disquisire di batterie, con relativi pro e contro.

Quello che mi ha convinto a passare ad una box con batterie rimovibili è stato un fattarello. Anzi, no, due.

Il primo

Un giorno, smontando la batteria di un vecchio portatile, ho scoperto una cosa che, da ciuccio quale sono, non sapevo: cavolo! Ma queste sono le batterie 18650 – pensai – le stesse della sigaretta elettronica!

E così comprai un caricabatterie esterno, misi le batterie sotto carica e appurai con un tester che erano ancora buone.

Ora però mi serve la box, pensai.

Ed allora ne comprai una e la prima fu la cafonissima Smok Mag 225W che però mi ha abbandonato dopo pochi mesi di utilizzo. Ad ogni modo con quella provai l’esperienza delle batterie rimovibili, cosa che mi fece scoprire una serie di comodità… e di rischi. Ma andiamo con ordine.

Il secondo

Altro fattarello che mi ha fatto pensare che la compro a fare una box integrata? è stato che un giorno, smontando una vecchia box con batteria integrata, ho scoperto che… c’aveva due batterie 18650 all’interno! Ma come? Compro una box con batteria integrata e dentro c’ha le stesse batterie che vanno in quella con batterie rimovibili? Con lo stato d’animo di chi si sente truffato dal sistema, mi sono buttato in rete e ho scoperto che diverse box con batteria integrata usano quelle stesse batterie, che – per inciso – si usano per un sacco di altra componentistica hardware: i già citati computer portatili, aspirapolvere wireless, ma anche bici elettriche, overboards, monopattini elettrici e persino auto Tesla.

Quale conviene?

Vediamo brevemente i pro e i contro di entrambe le soluzioni, premesso che già per questioni etico-ambientali – al di là dei costi – è preferibile una soluzione duratura rispetto ad una consumistica. Quindi già questa considerazione viaggia a vantaggio delle box con batterie rimovibili. Ma vediamo i pro e i contro, in maniera pressappoco oggettiva.

Box con batteria integrata

Ce ne sono di diversi tipi e dimensioni. Normalmente, per una questione di costi di produzione, il produttore preferisce inserire come batteria interna una o due batterie 18650, insomma, le stesse che si usano per le box con batterie esterne, per i motivi che vedremo tra poco. In altri casi si usano batterie al litio di svariate dimensioni e capacità, che però hanno, in media, una vita più breve. Già dopo 350/400 cicli di ricarica le prestazioni tendono a ridursi notevolmente, quindi se oggi la batteria ti dura un giorno, dopo un anno, a pari utilizzo, arriverà a 3/4, poi dopo 2 anni alla metà e dopo 4-5 anni la box sarà da buttare. Oddio, spesso sarà da buttare anche prima, perché nel frattempo si sarà rotto l’ingresso USB per la ricarica, che è il componente più delicato, perché il più soggetto a stress.

E trovare chi lo aggiusta ad un costo inferiore a quello di una nuova box è praticamente impossibile. Ciò ci induce, ovviamente, a buttare via tutta la box. Che è, oltre ad un danno ambientale, anche uno spreco, dato che tutto il resto funziona.

Il vantaggio è che normalmente queste box sono più leggere e compatte rispetto a quelle con batterie estraibili, quindi il trasporto in tasca o in borsetta è più agevole. Tuttavia più è piccola la box, più sarà piccola la batteria e minore sarà la durata.

Box con batterie estraibili

Secondo me sono le migliori, ma dobbiamo fare alcune riflessioni per una scelta più oculata. Le batterie 18650 (cito queste perché sono le migliori in termini di efficienza, ma ce ne sono di diversi tipi) sono longeve e sopportano numerosi cicli di ricarica. La durabilità in media si aggira sui 1500/2000 cicli di ricarica e raramente soffrono dell’effetto memoria. Per scegliere con oculatezza voltaggi, amperaggi e altre amenità simili, alzo le mani, mi dichiaro incompetente e vi invito a leggere quest’ottima guida che uno come me legge con lo sguardo da beota quando si tratta di aspetti tecnici, ma in larghi tratti è molto discorsiva e intelligibile.

Cambi e scambi

Un aspetto negativo dell’integrato è che quando si scarica la box e non abbiamo a disposizione un caricabatterie e una presa della corrente (o tutt’e due), una box con batterie integrate diventa inutile. Ecco che con un rimovibile è sufficiente cambiare le batterie per continuare a svapare. Ma anche se avessimo a disposizione il cavo e una presa, svapare con il filo penzolante non è la più comoda delle esperienze (quando il filo è corto, poi…).

Occhio al costo

Il problema di queste batterie è che vengono spesso vendute a prezzi piuttosto alti. Ciò che mi ha scoraggiato a lungo dal passare ad una box con batterie rimovibili è stato anche il costo, visto che in passato venivano vendute anche a 10 euro al pezzo. Tuttavia, girovagando per la rete, se ne trovano di buone marche e amperaggi a prezzi molto più popolari. Su alcuni siti cinesi si trovano pure a 3 euro al pezzo e devo dire che la qualità non è male. In questo caso la box con batterie estraibili torna ad essere competitiva, perché le batterie si possono cambiare (dopo lunghi utilizzi) a prezzi irrisori. Suggerisco di prendere almeno tre coppie di batterie (se usi una box che ne monta due), così una la usi, l’altra la tieni di riserva e l’altra la tieni sotto carica. In questo modo hai la certezza di non avere (quasi) mai la box con le batterie a terra.

Ti serve un caricabatterie esterno

Le batterie ricaricabili che vanno nelle E-cig, se sono di buona qualità, generalmente non soffrono di eccessi di ricarica. Puoi tenerle sotto carica anche quando si sono già caricate, con minimi assorbimento di consumo di corrente e senza rischi di corto circuito, ma per fare ciò ti serve un caricabatterie esterno, anch’esso di buona qualità. In questo modo eviti di tenere la box sotto carica, di stressare la porta USB e ottieni una carica ottimale, nonché protezione delle celle.

Dannato sportello!

Vstorm trip, particolare dello sportellino magnetico

Un aspetto molto negativo delle box con batterie estraibili è che bisogna continuamente aprire e chiudere lo sportellino che le contiene. Questo provoca tre tipi di problemi: il primo è che le batterie esterne si logorano facilmente. Cioè le linguette di plastica che servono a proteggere la batteria si usurano, e quando accade bisogna buttarle via. Ciò avviene soprattutto in quelle box in cui le batterie vanno ad incastro. Se vanno a scivolamento, il problema si verifica meno.

Il secondo è che i poli, sia delle batterie che delle box, si sporcano più facilmente e alcune batterie non vengono riconosciute. E’ sufficiente pulirli con un po’ di alcool isopropilico (giusto una goccia e asciugare bene) e il problema il più delle volte si risolve.

Il terzo problema è che lo sportellino può rompersi, perché continuamente soggetto ad aperture e chiusure. Conviene scegliere una box con un sistema di inserimento batterie robusto e pratico. Ce ne sono alcune che – oddio – hanno sportellini macchinosi e fragilissimi.

Attenzione se si toccano

case battery 18650

Altro aspetto da tenere in forte considerazione se decidiamo di passare ad una box con batterie rimovibili è che durante il trasporto devono stare ben separate tra loro, in un contenitore che eviti di farle toccare. Il rischio è che, nel caso in cui le teniamo in borsa e durante gli spostamenti queste si toccano, possono surriscaldarsi ed esplodere. Ciò avviene quando il polo positivo tocca quello negativo, magari non direttamente, ma anche con un conduttore (tipo le chiavi di casa).

A parte queste piccole avvertenze e qualche fastidiuccio, direi che le box con batterie rimovibili, attualmente, sono le migliori in termini di praticità, costo e durabilità.

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