Nel suo nuovo libro, in uscita domani, 12 luglio, il fantasioso e fantasista segretario del PD, Matteo Renzi, (sci)orina le sue fantastiche teorie su come risollevare l’economia in Italia. Ecco come lo presenta Matteo:
“Questo libro non è solo un diario personale, una riflessione sulla sinistra o il programma del governo che verrà. Più di tutto, è la condivisione di idee, emozioni e speranze che spesso si sono perse nel racconto della comunicazione quotidiana. I risultati ottenuti e gli errori commessi. Il viaggio tra passato e futuro di un’Italia che non si ferma. Che vuole andare avanti.”
Il punto principale pare essere il “ritorno al trattato di Maastricht”, cioè con un rapporto deficit-PIL più alto rispetto a quello imposto oggi dal fiscal compact da parte dell’UE.
Insomma, l’economista de noartri si diverte a lanciarsi in complessi ragionamenti volti a ridurre la pressione fiscale e stimolare l’economia grazie a una maggiore flessibilità d’indebitamento.
Non voglio rovinare la lettura a chi deciderà di investire (ergo: buttare) quella decina di euri per comprarsi sto popò di opera di economy fantasy , ma una cosa lasciatemela dire: il “grosso” della sua operazione (che mi auguro non veda mai la luce) è di rafforzare le competenze della Cassa depositi e Prestiti affinché gestisca anche il Patrimonio dello Stato, per massimizzare il profitto e ottenere maggiore liquidità.
Tradotto: vendere altri beni dello Stato.
E torniamo alla politica di Prodi-D’Alema. Insomma, niente di nuovo sotto al sole del Renzi Avanti, tranne un po’ di fumo (negli occhi).