Folgaria è un bellissimo e vivace paese di montagna, da cui partono diversi sentieri. Il più rilevante, dal punto di vista paesaggistico e storico, è quello verso cima Cornetto di Folgaria. Un percorso avvincente e impegnativo, ma solo in alcuni tratti.
4 h 15 m A/R | |
14 km | |
Dislivello max 860 mt | |
EE | |
10.12.2023 | |
La mappa del percorso
Le foto sono di 2 giorni (9 e 10 dicembre 2023) perché ci ho provato due volte. La prima sono tornato indietro dalla malga Paradiso perché iniziava a fare buio. La seconda (il 10) è andato tutto bene.
Partenza per Folgaria
E’ dicembre ed è una fresca ma soleggiata giornata. L’ideale per avventurarsi in montagna, con un po’ di neve.
Parto da Trento in auto e, in poco tempo, percorrendo la SS350 che passa da Calliano, arrivo a Folgaria ovest e, dopo una breve ricerca, trovo un parcheggio libero in uno spiazzo sterrato, il parcheggio Cinema Paradiso.
Passo per il Municipio
e mi reco a piedi fino all’inizio del nostro percorso: via del Parco.
Anche qui ci sarebbe qualche parcheggio libero, ma sono pochi e si occupano presto.
Si parte per cima Cornetto di Folgaria
Partiamo, dunque, dai giardini pubblici di via del Parco. Qui troviamo la prima segnaletica verso Monte Cornetto.
Seguiremo il sentiero 425 (segnavia SAT O425). Seguiamo via del Parco finché non entriamo nel boschetto e troviamo subito un percorso su terra battuta.
Saliamo su uno sterrato forestale che si snoda in una salita piuttosto dolce, restando sempre nel bosco, finché non arriviamo alla località La Teza (1250 mt). Seguiamo dunque le indicazioni e ben presto arriveremo al primo punto panoramico sulla val di Gola.
Ad un certo punto incontreremo un sentiero chiuso per frane. E’ facile capirlo perché c’è una sbarra che chiude il sentiero, ma alcuni escursionisti lo fanno lo stesso. Noi seguiremo il sentiero nuovo, che sale a gomito sulla nostra destra.
Qui ho avuto necessità di indossare i ramponcini, perché faremo diversi tratti ghiacciati, su roccia.
Ora passeremo lungo un costone roccioso dove sono presenti le caverne usate durante la prima guerra mondiale come casematte per l’artiglieria. Non sarà infrequente imbatterci in qualche stalattite.
Alcuni pannelli illustrativi raccontano una breve storia di questi luoghi.
Si passa da una piccola fonte, Sorgente Costila e da qui ci vorrà circa mezz’ora per arrivare al primo punto di sosta.
La chiesetta di San Vigilio
Dopo una bella salita sul crinale arriviamo alla chiesetta di San Vigilio, nei pressi della Malga Paradiso, che si vede in basso, dove molti si concedono una sosta.
Dopo una bella sosta rigeneratrice, dovremmo salire con una pendenza molto accentuata, in terreno aperto, ed è facile perdere la segnaletica.
Ma, da qualsiasi parte la prendiamo, non perderemo di vista il tracciato, in quanto è agevole intuire la direzione. Torneremo ben presto sull’ampio stradone, entrando in un bel boschetto.
Da qui, in falsopiano, arriviamo al primo punto panoramico, a 1815 m.
Ora occorre salire su ripidi costoni, ma la fatica durerà poco. Procederemo seguendo le variazioni della cresta per circa 200 metri di dislivello.
Arriviamo all’antecima, dove incrociamo il percorso che faremo al ritorno, cioè il sentiero 451.
Siamo in cima
Arriviamo in cima e, con grande stupore, scopriamo che questa è forse l’unica cima senza una croce.
Penso si tratti di una cima laica, quando in realtà scopro che era stata fatta con un paio di vecchi sci, ma poi è stata rimossa e gli sci sono stati buttati giù, da qualche parte.
L’aspetto didattico più interessante è che è stato realizzato un muretto dove sono state collocate delle placche con su inciso il nome di un monte. Come accade di sovente in altre cime.
Basta mettere l’occhio sulla punta del triangolo della placca, chiudere l’altro e si vede a quale monte delle catene corrisponde il nome della placca.
Dalla cima Cornetto di Folgaria si gode di una visuale a 360 gradi sulle Prealpi Venete, sulle Dolomiti del Brenta, sul Bondone, Pasubio e, in lontananza, si vedono bene la Marmolada, il lago di Garda e, in generale, tutte le Alpi retiche meridionali. In vicinanza si vede la cima del becco di Filadonna, che si raggiunge in un’oretta circa. Mentre la cima della Vigolana si raggiunge in poco più di 2 ore.
Si scende dall’altra parte
Come dicevo, faremo un bel giro ad anello. Ora si scende verso l’antecima e prendiamo il sentiero 451 (Segnavia SAT O451), un sentiero particolarmente panoramico che, in breve tempo, ci condurrà verso la località Paradiso. Non ho fatto foto durante la discesa, sia perché il paesaggio è pressappoco lo stesso della salita, sia perché, essendo inverno, fa buio presto e ho dovuto camminare velocemente per arrivare in tempo a valle.
Infatti sono sceso in località Paradiso intorno alle 16.40, quindi a due ore di distanza dalla cima, giusto in tempo per il tramonto.