Quanto durano le batterie delle auto elettriche? Premesso che non abbiamo ancora dati certi e che l’auto elettrica non è ancora così diffusa da restituirci degli elementi oggettivi di valutazione, possiamo però fare alcune stime e critiche sulla base dei pochi dati che abbiamo a disposizione.

Torno a parlare di auto elettriche, dopo quest’articolo, semiserio ma non troppo e quest’altro in cui tratto il tema del rapporto tra ecologismo ed auto elettrica. C’è anche quest’altro, dove parlo del rapporto tra aumento delle auto elettriche e ritorno al nucleare.

Oggi no. Non farò il solito pippone su quanto siano pericolose le auto elettriche e quanto la gente possa illudersi di essere ecologica se guida un’auto elettrica.

Non parlerò quindi dell’ecologismo di facciata e di come un’auto elettrica inquini molto più di un bilico diesel di 7000 cc o dello sfruttamento del lavoro a basso costo che c’è dietro l’estrazione delle materie prime per produrre le batterie.

Non vi parlerò nemmeno dei conflitti che l’Occidente genera e genererà per produrre le batterie. Infatti per farle servono le terre rare, quasi tutte in mano cinese.

Tranne quelle che stanno nel Donbass e altrove in Ucraina, in cui sono stati individuati quasi 10.000 depositi e siti minerari, con oltre 100 minerali distinti. Il valore delle risorse minerarie ucraine è stato stimato in 7,5 trilioni di dollari (fonte).

Non vi parlerò di tutto ciò. Andiamo sul pratico.

Hai deciso di prendere l’auto elettrica? Si?

E quindi hai deciso di comprare un’auto elettrica e di provare l’ebrezza della guida silenziosa ed ecologica. Ma ti sei mai chiesto quanto possano durare le batterie?

Se leggiamo le riviste specializzate del settore, ci sentiamo tranquillizzati, perché dicono che, stando ad alcuni sondaggi condotti da Tesla o da Nissan o da BMW, le batterie durano tra i 12 e i 15 anni.

Addirittura Tesla ha dichiarato che alcuni suoi clienti hanno superato, con la Model S, i 257.000 km senza problemi.

Ma qui stiamo parlando di Tesla. Salvo che tra i miei lettori non ci siano paperon de’ paperoni (e mi auguro di no), quest’articolo si rivolge a gente comune, che non può né ha intenzione di spendere 100.000 euri per un pezzo di lamiera con le ruote.

Anche perché sarebbe contraddittorio spendere così tanto con l’intenzione di risparmiare sui costi di rifornimento.

Insomma, se t’accatti una macchina a gpl a 10.000 euro, con i restanti 90.000 risparmiati sai quanti pieni ci fai?

60 anni di pieni.

Almeno parlo per me, che tra gpl e benzina spendo circa 1.500/1.800 euro l’anno.

E non ho compensato il costo della corrente per ricaricare l’auto elettrica. Se lo facessi, arriverei, con 90.000 euro, a fare pieni di gpl per 120 anni.

Ma mi auguro di non vivere così a lungo.

Quindi c’è l’elettrico d’elite e quello proletario

Premesso che le batterie delle auto elettriche sono la componente più costosa, dovremmo essere consapevoli che se ci offrono un’auto elettrica a 16 o 17.000 euro, non possiamo pretendere che dentro ci siano batterie di qualità.

C’è un noto proverbio che dice come spendi mangi.

Insomma, non tutte le batterie sono uguali. Non è solo questione che la Tesla model x, per dirne una, monta più batterie, ma monta altre batterie rispetto a quelle che monta una Leaf o una Spring, giusto per fare due esempi a caso.

Quindi, attualmente, allo stato dell’arte, abbiamo questo quadro: chi ha maggiori capacità di spesa, potrà permettersi un auto con batterie che durano più km e più anni. Gli altri devono entrare nell’ordine di idee che, tra 5-6-7 anni, molto probabilmente, a malapena l’auto farà il tragitto casa-scuola-lavoro.

Ma quanto durano le batterie?

Ok, mi sto dilungando troppo. Ma sono un tipo chiacchierone, sicché…

Intanto direi di lasciar stare quello che dicono le riviste del settore, perché sono pagate dagli sponsor, ossia dalle case automobilistiche stesse e da operatori economici del settore, sicché è ovvio che non si sputa mai nel piatto dove si mangia.

E’ molto più realistico il dato fornito proprio dai produttori stessi. Non c’è bisogno di andare così lontani per avere una stima reale.

Possiamo azzardare che la durata ottimale delle batterie coincida grossomodo con la durata della garanzia offerta dalla casa.

Facciamo qualche esempio?

Nissan offre sulla Leaf una garanzia sulle batterie di 8 anni o 160.000 km. Lo stesso fanno BMW, Renault, Tesla e Volkswagen.

Kia è un po’ più cauta e offre una garanzia di 7 anni o 150.000 km.

La Dacia Spring, che ultimamente sta spopolando tra la middle class, è coperta da una garanzia di 8 anni, ma… con solo 120.000 km.

Quindi

Quindi possiamo dedurne che, stando a quanto garantito dalle case produttrici, le batterie dureranno, in modo ottimale, tra i 120.000 ed i 160.000 km. Praticamente un paio d’anni soltanto, per chi guida tanto. Tra i 6 e gli 8 anni per una parte rilevante degli automobilisti che, all’incirca, farà sui 15.000 km l’anno.

Questo dato è piuttosto veritiero, perché sappiamo, grossomodo, che una batteria agli ioni di litio, anche quelle di ultima generazione, ha una durata media di 500 cicli di carica al 100%, per poi gradualmente scendere, intorno ai 1000/1500 cicli di carica, all’80%.

E scende ancora. Sempre. Fino ad arrivare, intorno ai 3500/4000 cicli di carica, al 50%. Questo vuol dire che, se poniamo di ricaricare la nostra auto elettrica due volte al giorno, in un periodo compreso tra i 6 e gli 8 anni, arriveremo alla metà dei km che facevamo durante il primo anno di utilizzo.

Quindi? Se l’auto, il primo anno, ti farà 270 km con un ciclo di carica, dopo 6/8 anni arriverà a fare 135 km. Senza considerare l’effetto memoria (che per i produttori non esiste, ma invece esiste eccome) per cui durante gli ultimi km di autonomia, dopo un certo numero di cicli di carica, l’auto sarà inefficiente.

Perché parli di due ricariche al giorno?

Se è vero che con un pieno una utilitaria arriva a fare tra i 225 e i 270 km, è anche vero che, per paura di restare a secco, l’utente medio metterà la sua auto sotto carica tutte le volte che può. Ma non è solo questione di paura soggettiva, c’è anche un dato oggettivo da tenere in considerazione.

Leggo qui sopra

La vita delle batterie si misura in cicli di carica e scarica; il numero dei cicli dipende dalla tipologia/tecnologia della batteria. In teoria un ciclo carica/scarica è il processo di scarica di una batteria fino allo 0 % della capacità e la sua ricarica fino al 100 %. Ricaricare due volte dopo una scarica al 50 % è anch’esso un ciclo, come anche scaricare quattro volte al 75 % e ricaricare.

Detto in altri termini, un ciclo di carica non corrisponde alla ricarica da zero a 100%. Ma corrisponde, grossomodo, a quante volte mettiamo il dispositivo sotto carica, dopo che la batteria è arrivata ad un certo grado di scarica.

Comportamenti o elementi che scaricano più velocemente le batterie

Quando le case produttrici ti dicono che le proprie batterie delle auto elettriche da loro prodotte arrivano, chessò, a 250 km con un ciclo di carica, non è che ti stanno mentendo. No. Stanno solo omettendo qualcosa.

In pratica ti stanno dicendo: questo è il chilometraggio ottimale con un ciclo di carica se guidi piano, tieni tutto spento, fuori fa caldo, non ci sono salite e non hai alcun peso in auto.

Per capirci facciamo una piccola spiegazione schematica.

  • Alla partenza al semaforo fai una bella accelerata? Oppure vuoi superare un’auto in autostrada e devi accelerare parecchio? Le batterie si scaricano più velocemente;
  • Tieni accesa la radio, le luci e l’aria condizionata? Le batterie si scaricano più velocemente;
  • Hai caricato i pacchi per fare un trasloco? Le batterie si scaricano più velocemente;
  • Fuori fa freddo? Le batterie si scaricano più velocemente;
  • Fai una lunga strada in salita, anche non particolarmente ripida? Le batterie si scaricano più velocemente;
  • tieni i finestrini aperti? Si crea attrito e l’auto consuma di più. Ergo? Le batterie si scaricano più velocemente.

In tutte queste condizioni, normalissime nella nostra quotidianità (chi non tiene l’aria condizionata accesa anche solo ogni tanto? Chi non carica nulla in macchina, incluse persone?), le batterie delle auto elettriche si scaricano più velocemente e i km promessi scendono, anche di parecchio. Non possiamo dire di quanto, perché è probabile che una sola di queste condizioni le scarichi meno velocemente, ma se si sommano?

Tipo, fuori fa freddo, hai quattro passeggeri in auto da 100 kg l’uno. Hai l’aria condizionata e la radio accesa. Devi affrontare una ripida salita in montagna e, prima di arrivarci, in autostrada hai dovuto premere più volte sull’acceleratore per superare una colonna di tir.

Ora, chi ti dice che tutte queste cose non abbiano addirittura dimezzato l’autonomia della tua auto? Non lo possiamo sapere.

Quello che voglio dire, con quest’articolo, è che il passaggio all’auto elettrica è inevitabile, anche a causa delle politiche europee che, a quanto pare, impongono la fine del motore termico dal 2035. Cioè dopodomani. Però facciamo attenzione a non illuderci. L’elettrico, allo stato attuale, non è ancora efficiente (ma lo è per i super ricchi). Inoltre produce conflitti e disastri ambientali.

Ma soprattutto ci lascerà col culo per terra tante, tante volte. Siamo pronti?

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