Le auto elettriche sono davvero ecologiche?

auto elettriche

Negli ultimi tempi si parla molto di mobilità sostenibile e di automotive-green, ossia del binomio automobile e rispetto per l’ambiente, tanto che anche l’attuale governo nostrano ha spinto gli italiani – con incentivi ed ecotasse – a passare a modelli di auto ecologici, ossia elettrici, ibridi o a gas, premiando maggiormente quelli che emettono meno CO2, ossia le auto elettriche.

Da ex possessore di un’auto ibrida non posso che congratularmi con questa scelta e guardare con positività allo sviluppo delle auto a minor impatto ambientale, ma, osservando meglio la realtà e interrogandomi sulle fonti di produzione dell’energia, l’entusiasmo cala parecchio. Già, perché se da un lato le auto elettriche inquinano meno, dall’altro lato le fonti di produzione dell’energia elettrica necessaria per far muovere le auto continuano ad inquinare.

Quindi, di fatto, il problema dell’inquinamento resta, attualmente, inalterato. Questo i governi dovrebbero saperlo e dovrebbero attuare una seria politica energetica (che in Italia è assente da decenni), anziché illudere i cittadini che con l’elettrico si salva l’ambiente.

Da dove viene l’energia elettrica?

Se andiamo a vedere da quali fonti viene prodotta l’energia elettrica, scopriamo che la prima fonte di produzione è…il petrolio! Seguito dal carbone, dal gas naturale, dall’energia nucleare e solo una piccola parte viene prodotta dalle fonti rinnovabili.

Insomma, anche con l’auto elettrica il petrolio si consuma lo stesso!

Vediamo meglio da questo grafico

fonti di produzione dell'energia elettrica nel Mondo
Le fonti di produzione dell’energia elettrica nel Mondo. Fonte: tecnologiaduepuntozero.altervista.org

In particolare sono queste le percentuali di produzione:

  • petrolio (31,4%),
  • carbone (29,0%),
  • gas naturale (21,3%),
  • energia nucleare (4,8%),
  • biomasse (10,0%),
  • idroelettrico (2,4%)
  • solare ed eolico (1,1%)

In realtà andrebbe detto che biomasse ed idroelettrico non sono propriamente delle fonti rinnovabili, perché l’energia idroelettrica non si rigenera alla stessa velocità con cui si consuma, mentre le biomasse, come tutti sappiamo, producono combustione e non possono comunque definirsi tecnicamente rinnovabili.

La produzione di energia rinnovabile pura (solare, eolico, geotermico), seppur cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, non consente realisticamente, nei prossimi decenni, di coprire una quota significativa del fabbisogno mondiale di energia, soprattutto se consideriamo che in questi anni il consumo di energia elettrica nei paesi emergenti (Cina, India, ecc.) è in continuo aumento e rappresenta – oggi – quasi il 60% dell’energia prodotta a livello mondiale.

Dunque, se pensiamo di acquistare un’auto elettrica, dobbiamo essere consapevoli che non stiamo contribuendo ad abbattere le emissioni in atmosfera, ma che stiamo semplicemente spostando il problema, da valle a monte.

Soluzioni?

Ci sono e l’ingegneria energetica ci ha dimostrato in questi anni che è possibile efficientare ed ottimizzare i mezzi di produzione di energia rinnovabile, ma bisogna essere realistici e sapere che molto difficilmente le aziende del settore abbandoneranno le attuali fonti di approvvigionamento per investire le proprie risorse sulle fonti rinnovabili, quindi il cammino verso un aumento di produzione delle rinnovabili è sì possibile, ma lungo, farraginoso e non privo di ostacoli. Perché gli ostacoli non vengono solo dai diretti interessati (gli operatori del settore), ma anche dalla politica nazionale, europea ed internazionale. I vari accordi susseguitisi in questi anni (dal protocollo di Kyoto all’accordo di Parigi) dimostrano che non c’è molto interesse nel perseguire una politica ambientale ed energetica comune né sono stati messe in campo, dai singoli Paesi, Italia compresa, strategie in tal senso.

Marchionne aveva ragione

Sergio Marchionne
Sergio Marchionne

Anche se politicamente avverso, non posso non dar ragione a Marchionne che, per anni, ha sempre ribadito che FCA non avrebbe mai implementato motori per auto elettriche, giungendo persino a dire che l’elettrico è una minaccia all’esistenza stessa del Pianeta.

Secondo Marchionne l’unica soluzione per attenuare le emissioni di CO2 era di investire sull’efficienza dei motori termici in termini di consumi ed emissioni.

Aveva ragione e aggiungo che allo stato attuale, forse, l’unica soluzione possibile è di implementare maggiormente la tecnologia ibrida, la quale consente, in coppia col motore termico, di recuperare l’energia chimica prodotta dall’auto e di trasformarla in energia cinetica. Senza la necessità, da parte nostra, di ricaricare ipocritamente l’auto alla presa della corrente, pensando di salvare l’ambiente.