Via la plastica dai bar!

Siete mai entrati in un bar a prendere un caffè? Domanda retorica, certo. E quante volte, insieme al caffè vi hanno servito anche l’acqua in un bicchiere di plastica? Al Sud è un rito e guai se il barista non prende l’iniziativa e serve subito l’acqua, mentre nel resto d’Italia questa pratica non è costume diffuso ma dipende molto dalla sensibilità del barista. Ad ogni modo, nei miei continui spostamenti in giro per l’Italia, poche volte ho ricevuto un rifiuto nel chiedere un bicchiere d’acqua e pochissime volte questi prevedeva un pagamento extra.

Sapete quanti bar ci sono in Italia? Secondo la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ad oggi nel nostro Paese ci sono 149.154 bar, ossia quasi 150 mila bar!

E quanti caffè vengono serviti ogni giorno? Secondo alcune stime circa 70 milioni di tazzine di caffè, ma queste stime tengono conto del numero totale di caffè bevuto dagli italiani ogni giorno (circa 4), che comprende ma non si sostanzia nel consumo di caffè al bar. In altre parole gli italiani, in media, bevono circa 4 caffè al giorno di cui un paio a casa, uno sul luogo di lavoro e uno al bar.

Se però facciamo una stima al ribasso, calcolando in media 100 caffè al giorno serviti nei bar, arriviamo a circa 15 milioni di caffè serviti ogni giorno. Una cifra al ribasso, ma comunque impressionante!

E di questi 15 milioni, quanti sono i bicchieri d’acqua consumati? Se, anche in questo caso, facciamo una stima molto al ribasso e calcoliamo che solo la metà dei baristi serve il bicchiere d’acqua in plastica si tratta di 7,5 milioni di bicchieri di plastica che vengono serviti, utilizzati e gettati. Ogni giorno.

Già, la plastica. Perché sono rarissimi i bar che servono l’acqua nel vetro, dato che si perde tempo a lavare un bicchiere di vetro, mentre il bicchiere di plastica è molto più comodo: si serve, si beve, si butta via. E con i ritmi di lavoro sfrenati di molti bar italiani (soprattutto nelle ore di punta) è impensabile tenere impegnato un dipendente solo a lavare i bicchieri. Tra l’altro il vetro è scomodo, si scheggia e si rompe facilmente. E poi quanti clienti storcono il naso quando l’acqua gli viene servita in vetro poiché sospettano che non sia stato lavato bene?

Sapendo che una confezione di 100 bicchieri di plastica pesa 2 kg e facendo un rapido calcolo, ci rendiamo subito conto dell’enormità dello spreco di plastica che si perpetra in Italia ogni giorno: 150 mila kg di plastica vengono usati e gettati via, ogni giorno.

Riflettiamo un attimo: il barista ci serve l’acqua nel bicchiere di plastica, in un sorso la beviamo e pochi secondi dopo quest’ultimo diviene già immondizia.

Qualcuno ribatterà: ma la plastica viene riciclata! Su quest’argomento ci sarebbe molto da dibattere, dato che in Italia sono pochissimi i Comuni che fanno una corretta raccolta differenziata della plastica, perché ogni plastica ha una sua composizione chimica e solo un corretto riciclo ne consente la selezione e la successiva messa in produzione.

Ad ogni modo quanti bicchieri di plastica, nei bar, finiscono nei cestini dell’indifferenziata? E quand’anche finissero nei cestini della plastica, con quanti altri oggetti – di plastiche differenti – vanno a mischiarsi?

Da qui nasce una riflessione molto semplice: se si evitasse il consumo di plastica nei soli bar di tutta Italia ogni giorno risparmieremmo 150 tonnellate di immondizia in plastica, con notevoli risparmi sia in termini ambientali che economici.

Secondo il WWF ogni anno vengono riversati nel mar Mediterraneo almeno 150 mila tonnellate di plastica, ossia il corrispondente della plastica prodotta solo nei bar d’Italia in poco più di 2 anni.

Sarebbe davvero un onere così eccessivo se tutti i baristi d’Italia passassero al vetro solo nel servire l’acqua? Solo per un gesto così semplice? Anzi, credo che sarebbe una scelta etica, di facile esecuzione e che farebbe risparmiare all’Italia un così elevato consumo di plastica. L’ambiente lo possiamo salvare anche con piccoli gesti. E oggi, che gli allarmi sui cambiamenti climatici diventano sempre più tangibili, anche i piccoli gesti quotidiani possono fare la differenza.

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